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Ottimizzato per
Ottimizzato per
Il telaio portante, a trave tubolare a sezione quadra, è dotato di elementi telescopici ad apertura sincrona a comando idraulico che fuoriescono solo da un lato, se è presente solo un elemento, o su entrambi i lati, se è presente un doppio elemento. La flessibilità della larghezza di lavoro permette all’operatrice di adattarsi senza problemi alle usuali larghezze interfilari dei frutteti. Il telaio è strutturato in modo da accogliere un doppio attacco a tre punti per poter collegare l’attrezzatura sia anteriormente al trattore sia posteriormente in base alle esigenze operative, per ottimizzare la stabilità del cantiere o per dotare il trattore di doppia attrezzatura. Il braccio telescopico può essere singolo o doppio con regolazione in-dipendente. La porzione telescopica è gestita da un pistone idraulico ed è supportata dal tubo a sezione quadrata entro cui scorre che ha anche funzione strutturale. Il telaio è integrato da due pneumatici posteriori montati su supporto regolabile meccanico che consentono di eseguire la lavorazione alla profondità voluta e al tempo stesso conferiscono una maggiore stabilità dinamica dell’attrezzo.
Ogni testata di lavoro è collegata al braccio portante tramite un carrier porta-utensili su cui possono essere collegati più attrezzi diversi. Il tastatore idraulico sulla serie DH è costituito da un’asta metallica colpendo la pianta o l’ostacolo comanda una valvola idraulica la quale apre il flusso d’olio del pistone di comando per il rientro di tutto il gruppo operativo, in modo tale che la testata operatrice non danneggi le piante.
L’utensile a disco può operare su suoli medio-leggeri, ma quello motorizzato è chiaramente più aggressivo e consente di operare meglio su terreni più tenaci. Vengono utilizzati per lavorare il terreno, interrare residui o fertilizzanti e contrastare le infestanti. Lavorano a una profondità entro i 15 cm.
L’ancora è formata da un puntale reversibile in materiale antiusura adatta a rompere verticalmente il cotico e a favorire il drenaggio dell’acqua; opera fino a 20 cm di profondità. Il disco apripista svolge una funzione di taglio della carreggiata per facilitare la lavorazione dell’untesile che lo segue.
È composto da un rotore piatto sul quale sono avvitate tre lame disposte a 120° con doppio bordo tagliente che favorisce il rimescolamento del terreno. La testata con erpice rotante esegue la rottura delle zolle e la loro miscelazione con i residui vegetali o fertilizzanti. La profondità di lavorazione arriva fino a 20 cm.
Tale attrezzatura lavora nei primi 10 cm di terreno in modo da tagliare ed estirpare i germogli delle malerbe direttamente dalle radici.
È un’unità motorizzata dotato di quattro lame con diametro 400 mm in acciaio ad alta resistenza all’abrasione per eseguire lo sfalcio. Il taglio regolare del cotico erboso consente di lavorare rapidamente e con il minimo disturbo al suolo.
È formata da un telaio di supporto orientabile e regolabile in altezza per l’adattamento alla coltura. I flagelli sono lisci e l’asse conico ruota a 1.100 giri/min agendo sia sulle infestanti, sia sui polloni basali erbacei.
È costituita da un grosso rotore folle da 540 mm di diametro, realizzato in gomma resistente sagomata a dita flessibili in sezione parallelepipeda sotto la quale una corona dentata flangiata con viti ingrana sul terreno per favorire la rotazione di tutto il gruppo. Lavora nei primi 2-3 cm di terreno e permette velocità di avanzamento fino a 7 km/ora, opera preferibilmente su terreni leggeri o non compatti e si impiega con infestanti ai primissimi stadi di sviluppo.
Disco a doppia stella rincalzante. Con diametro di 350 mm, è un dispositivo in acciaio montato su cuscinetto con appositi uncini sagomati che lavorano il terreno.
Sul telaio porta-attrezzi è possibile è possibile montare un impianto idraulico autonomo gestibile con un joystick multifunzione con 8 funzioni elettroidrauliche.
La combinazione di due utensili come la lama e l’erpice permette una doppia lavorazione che interessa sia il sottosuolo che la parte superficiale del terreno.
È possibile aggiungere bracci supplementari posteriori per l’utilizzo di apposite lame contenitrici che riportano sulla fila la parte di terreno smosso.
