Lavorare il vigneto con l’interfilare permette di sostituire o integrare il controllo chimico del suolo. Questa strategia rispetta quindi i canoni di sostenibilità ambientale, arricchendo la biodiversità dell’ecosistema che si genera nel vigneto.
Il controllo chimico, ad esempio condotto con l’impiego di diserbanti, favorisce il processo di selezione biologica, facendo prevalere, alla lunga, malerbe resistenti. Questo renderebbe inefficace il trattamento stesso.
I benefici delle lavorazioni sottofila con interceppo
L’integrazione della lavorazione sottofila per controllo meccanico con interfilare agricolo rispetta la microfauna e la flora che popolano il vigneto, con ricadute positive anche sulla pezzatura e qualità dei frutti, per via di una maggiore presenza di elementi nutritivi.
Una macchina interfilare risulta inoltre vantaggiosa perché permette di svolgere almeno 4 attività: la preparazione del suolo, il controllo degli infestanti, la spollonatura e il mulching vegetale.
I 10 principi guida per lavorare il vigneto con lo scalzatore interfilare
Per lavorare il vigneto con lo scalzatore interfilare è opportuno rispettare alcune accortezze. Da un lato, permetteranno di ottimizzare il lavoro e di ridurre le tempistiche e dall’altro avranno un impatto positivo sul vigneto stesso.
Di seguito, quindi, dieci principi guida perché la lavorazione con lo scalzatore interfilare sia efficace:
- Nel vigneto, è bene intervenire quando l’erba a uno sviluppo di circa 10 - 15 cm, intervenendo sulla crescita delle malerbe infestanti e occupandosi della manutenzione delle erbe sottofila. L’erba troppo alta potrebbe ostacolare il passaggio dell’interfilare, provocando rallentamenti e intoppi nel lavoro;
- L’ideale è operare sul suolo allo stato di tempera (con il giusto grado di umidità), favorendo il passaggio dell’interceppo ma anche l’assorbimento dei nutrienti da parte delle viti. Lo stato di tempera dipende dalla qualità e della composizione del suolo;
- Per non depauperare il terreno e massimizzare i benefici della lavorazione meccanica con interfilare, è consigliabile alternare i vari utensili applicabili al macchinario e variare i sistemi di lavorazione;
- Se si tratta di un nuovo impianto, è meglio progettarlo per la lavorazione con interfilare: un’ottima pratica è quella di distanziare e allineare i filari per facilitare il passaggio della scalzatrice;
- Le viti in fase si sviluppo non sono ancora protette da uno strato ligneo forte, per questo, eventuali sassi o detriti lanciati con il passaggio dell’interfilare, potrebbero “ferire” i fuscelli, con il rischio di infezioni fungine o batteriche. Le piante neonate, dunque, andrebbero appositamente protette, così come i punti di innesto, che rappresentano dei siti di fragilità per la vite;
- Anche la cura delle piante già cresciute è opportuna, soprattutto regolando la crescita dritta dei fusti e proteggendo i rami fruttiferi;
- Se sono presenti dei sistemi di irrigazione, o se vanno posizionati ex novo,allora sarà meglio assicurarsi che non interferiscano con il passaggio dell’interfilare, preferendo invece una collocazione strategica;
- Sempre al fine di proteggere le piante più giovani, i punti di innesto e i rami fruttiferi, è consigliabile applicare all’interfilare una lama di contenimento in grado di frenare lo spargimento di sassi e detriti;
- Altrettanto importante è scegliere l’interfilare agricolo della larghezza adeguata per il vigneto da lavorare;
- Ultimo suggerimento è di posizionare la testata a cui vanno applicati gli utensili vicino al trattore e assicurarsi che gli utensili siano sempre montati correttamente: preparare lo scalzatore con attenzione prima di lavorare previene incidenti potenzialmente dannosi per le viti, oltre che perdite di tempo.
I vantaggi dell’interfilare agricolo Sicma
La macchina operatrice interfilare Sicma ha un telaio porta attrezzi che è disponibile in dimensioni e larghezze diverse: la scelta dipende, come accennato, dalla distanza tra i filari del vigneto. Inoltre, il telaio può essere montato sia anteriormente che posteriormente al trattore non solo per una maggior comodità operativa, ache per permettere lavorazioni combinate.
Al telaio porta-attrezzi vengono applicati gli utensili che servono per svolgere la lavorazione del terreno, il controllo delle malerbe, lo spollonatura e il mulching.
L’interfilare può avere le seguenti configurazioni:
Gli utensili interceppo e la loro combinazione
L’interfilare agricolo Sicma dispone di una gamma di utensili per ciascun tipo di attività, come descritto di seguito:
- Utensili per la lavorazione del terreno
- Dischi (bombati folli, bombati motorizzati, bombati lisci, bombati dentati, piatti a stella rincalzante singola, doppia o tripla)
- Ancora apripista
- Erpice rotante a tre lame
- Utensili per il controllo degli infestanti
- Sarchiatrice a dita rotanti
- Disco idraulico interfilare
- Lama ad alette raffinatrici
- Utensile per la spollonatura
- Spollonatrice motorizzata a 4 file di flagelli lisci
- Spollonatrice
- Disco idraulico interfilare
- Lama
Questi utensili possono essere applicati al telaio in combinazione tra loro per rendere più efficiente il lavoro e risparmiare tempo. Le combinazioni possibili sono descritte nella tabella seguente:
Le combinazioni devono tenere conto del terreno e della disposizione dei filari, oltre che della velocità di avanzamento. Le operatrici motorizzate, ad esempio, operano in maniera ottimale in un range di 2-5 km/h; dischiere e ancore, invece, tra i 4 e i 7 km/h; sarchiatrice e falciatrice possono procedere a 4 - 12 km/h. In linea di massima, la pratica suggerita è di combinare tra loro utensili che richiedono una velocità di avanzamento simile.