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Sicma

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05/07/2017

Cantine Galasso è un'azienda vitivinicola con sede a Loreto Aprutino in provincia di Pescara, ubicata in una delle aree più vocate per la produzione di

Montepulciano d'Abruzzo. La zona infatti gode di un microclima unico essendo situata tra gli Appennini e la costa Adriatica. La produzione principale è rappresentata dal Montepulciano d'Abruzzo DOC, prodotto a partire da uve coltivate su una superficie di oltre 120 ettari di vigneti di proprietà di Ettore Galasso e da altri 100 da lui controllati, con una capacità produttiva di oltre tre milioni di bottiglie all'anno, una delle più importanti della zona.

Quando nasce la sua azienda?

L'azienda nasce con l'opera di mio nonno e poi di mio padre con i suoi fratelli nel periodo tra le due guerre. In tre fondarono la società per la lavorazione dei prodotti agricoli della zona (Francavilla al Mare, Chieti), iniziando dal pomodoro per poi proseguire con tutti i vari ortaggi, frutta e verdura dell'area.

L'azienda, nata da subito con una forte vocazione all'export, fu creata per servire i mercati del nord Italia e successivamente i mercati europei, esportando prodotti agroalimentari abruzzesi e in parte del sud Italia (siciliani e pugliesi). Radicata all'estero sul mercato centro-europeo (soprattutto Olanda, Germania, Belgio e Inghilterra) man mano si è spostata dall'esportazione dell'uva, delle pesche e quant'altro sino al mercato del vino e dell'olio (da sempre prodotto), assecondando i cambiamenti delle abitudini di consumo soprattutto da parte dei più giovani.

Con l'esportazione del vino si è ritornati anche a servire il mercato locale, dove si è creato spazio per vendere sia nella grande distribuzione e sia nel canale Ho.Re.Ca (hotel-ristoranti-cafè/catering). La grande distribuzione la si faceva inoltre anche con la frutta e con la verdura, confezionata in maniera tale da essere adatta per la vendita nelle varie catene distributive tedesche, inglesi ecc.. Partendo da questa base, abbiamo incrementato in seguito l'attività nel settore del vino, dato che il mercato relativo si era venuto ad intensificare.


C'è stato un preciso punto di svolta che ha portato al passaggio dalla vendita di prodotti agroalimentari a quella del vino?

È il mercato che si è evoluto, non sono state solo nostre decisioni. Seguendo la domanda in quel momento, abbiamo cominciato a vendere vino nei negozi, forse anche un attimo in ritardo rispetto ai produttori del nord Italia.

Quali sono i suoi prodotti di punta?

Per quanto riguarda il vino, che ad oggi è il nostro prodotto principale, in primis il Montepulciano d'Abruzzo e poi altri prodotti abruzzesi come il Cerasuolo, il Trebbiano, il Pecorino nonché altri richiesti dal mercato, come il Pinot grigio di colline pescaresi di recente immissione e coltivazione nel nostro territorio.

Il prodotto di punta comunque rimane il nostro Montepulciano d'Abruzzo con la linea di annata in corso e poi, all'interno della declinazione di tutta la sua lavorazione, ci sono le varie annate di invecchiamento e quelle speciali partite che sono adatte per realizzare le riserve, seguendo ovviamente tutti i procedimenti del disciplinare indicate dal Consorzio di Tutela dei Vini d'Abruzzo, del quale mi onoro di essere stato un socio fondatore quando ancora nessuno ci credeva!

Tra le riserve abbiamo i nostri prodotti di punta, ovvero la linea di vini Corno Grande che ha riscosso un ottimo successo sul mercato e che porta il nome della cima più alta del Gran Sasso, che si vede anche dalle nostre cantine.

Può farci rapida carrellata dei paesi esteri nei quali esportate?

Partendo dall'idea che da quando ho iniziato ormai l'estero non è più da considerarsi l'Europa, che è diventato un mercato per così dire interno, sia in occidente che in oriente abbiamo aree più consolidate, come il Canada e gli Stati Uniti ed aree nuove come ad esempio il Messico e vari stati del sud America; in oriente invece operiamo principalmente nel mercato Giapponese, il più consolidato, marginalmente le Filippine o la Malesia, che comunque non sono da escludere perché molto popolate, e poi indubbiamente la Corea e la Cina. Vi sono inoltre altri Paesi emergenti che stanno venendo fuori, dove stiamo lavorando per poterci esportare, cito a caso il Vietnam. Sono aree che ai non addetti ai lavori potrebbero sembrare remote e culturalmente molto lontane da noi, ma che in realtà rappresentano ottimi mercati dalle grandi potenzialità.

Perché avete scelto di utilizzare le macchine agricole Sicma?

Per la coltivazione dei nostri prodotti all'interno dell'azienda agricola usiamo da moltissimi anni le macchine Sicma, principalmente fresatrici e trinciatutto, che peraltro ricoprono la quasi totalità delle nostre attrezzature.

Abbiamo sposato l'idea di questa azienda perché produce macchine agricole che noi riteniamo abbiano un buon rapporto qualità/prezzo (e nella fattispecie la qualità è l'aspetto principale, essendo loro specializzati in questo) e perché è stata capace di andare incontro alle richieste del mercato, questo bisogna dirlo.

Quali sono state queste “richieste di mercato”?

Macchine più semplici e più pratiche. Ad esempio i trinciatutto, che magari qualche tempo fa non si adoperavano per niente, adesso sono diventate le macchine principali, e lo stesso vale per le fresatrici.

Anche noi chiedemmo alla Sicma di fare macchine specifiche, più contenute e più piccole per sposare meglio i tipi di coltivazione nuovi a filari, che hanno bisogno di macchine più snelle ed agili.

I filari attualmente hanno raggiunto una densità di coltivazione di molte viti per ettaro, quindi con delle coltivazioni intensive avevamo bisogno di macchine adatte per fare questo tipo di lavoro e la Sicma è sempre venuta dietro a queste richieste, soddisfando puntualmente le esigenze di noi produttori.

 

Per quanto riguarda le prestazioni, qual è la resa delle macchine Sicma quando lavorano anche per svariate ore?

Sicuramente con noi le macchine hanno un tipo di lavoro molto intenso e quindi abbiamo anche un ricambio di attrezzature abbastanza veloce perché in effetti le consumiamo. È li che si vede se un'attrezzatura è robusta e di qualità, e noi riteniamo che la Sicma sia di ottima qualità e resistenza.

In quali periodi effettuate la trinciatura e la fresatura?

Sono periodi lunghi perché ovviamente ruotano sulle varie aziende. Ovviamente non abbiamo un solo trincia come una sola fresatrice, ma svariati. Comunque i periodi sono sempre gli stessi: da fine inverno ad inizio primavera si usano i trinciatutto, mentre all'inizio dell'estate e nei periodi più caldi ci apprestiamo alla fresatura.

Qualche consiglio per i nostri lettori per ottenere una buona vigna ed un ottimo vino?

Gli agricoltori della nostra area, soprattutto nella zona del Chietino dalla quale provengo, essendo di Francavilla al Mare, hanno già una grande esperienza sui vigneti in generale e sono dei bravissimi viticoltori.

Quello che mi sento di consigliare sono coltivazioni sempre non troppo profonde e non forzando troppo i vigneti, con delle potature adeguate, non lunghe ma piuttosto corte, ottenendo così dei risultati migliori.

Oggi con le colture intensive riusciamo a poter produrre con molti ceppi pochi grappoli per ceppo, quindi si riesce ad avere un buon rapporto tra qualità e quantità, che non sia eccessivamente poca, ma con tanti ceppi e pochi grappoli per ceppo, si riesce a migliorare la qualità del prodotto, ovviamente questo implica degli investimenti piuttosto importati.

Quali sono questi investimenti?

Gli investimenti sono nella quantità di viti e negli impianti: oggi gli impianti a filari hanno un costo molto più alto dell'impianto a tendone (sia per quanto riguarda l'implementazione sia per la gestione).

Il tendone, o capanna, è ancora un tipo di impianto a basso costo mentre quello a filari e molto più dispendioso e non per niente il mio prodotto di punta è il “Filari Galasso”, perchè il filare è quello che fa esprimere il miglior rapporto qualità/prezzo.

Grazie all'innovazione tecnologica applicata ad un'economia di scala si può portare il prodotto medio ad uno standard qualitativo superiore, in modo da poter produrre un vino di migliore qualità che sia per molti, con un giusto rapporto qualità/prezzo.

Noi da sempre abbiamo cercato di abbracciare tutto il mercato, sia il “popolo” che la nicchia, ed è bello quando l'innovazione tecnologica arriva a tutti, perché ci permette di abbassare i costi e di far provare la qualità migliore a più persone.

Il mio obiettivo dunque è di innalzare il livello dello standard qualitativo, la filosofia dev'essere questa, perché se su una massa di prodotto cavi fuori 10 bottiglie farai un vino di qualità eccelsa, ma far questo è molto semplice, siamo bravi tutti!

 Il difficile è fare vini di ottima qualità per molti, questa è la sfida!

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